"ALLA SCOPERTA DELLA PREISTORIA COL DETECTIVE LORENZETTI"

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GIOCO DIDATTICO: "LEGGI E SCOPRI" FRASI CON LE LETTERE S,R,N,M,L,P. LETTURA E ANIMAZIONI (classe prima scuola primaria)

domenica 15 dicembre 2013 Nessun commento
Ai miei alunni di prima elemetare ho presentato le lettere S,R,N.M.L.P
Per testare la loro abilita' di lettura ho realizzato questo semplice "Giochino"
I bambini devono leggere le frasi. Per scoprire se hanno letto bene possono cliccarci sopra e sentire la frase letta.
Cliccando sul pallocino la frase si "anima", il bambino puo' divertirsi cliccando sui vari personaggi e scoprire le sorprese nascoste.


Ecco una piccola anteprima:


CLICCA QUI per prelevare il gioco. Per giocarci occorre "Power point"

RACCONTO NATALIZIO: IL PIU' BEL DONO DI NATALE

lunedì 9 dicembre 2013 Nessun commento
RACCONTO DI NATALE:
IL PIU' BEL DONO DI NATALE




Faceva il taglialegna e viveva nel bosco vicino al paese insieme al suo bimbo. Anche quell'anno stava giungendo il Natale. Quei giorni felici dell'anno, rischiarati dai bagliori riflessi sulla neve, giungevano veloci, e fuggivano altrettanto rapidamente, senza lasciare il tempo ai sentimenti, di prender la forma di parole ed abbracci dolci e sereni. Aveva lavorato molto quell'anno, tutti volevano un abete da addobbare nella loro casa, e lui correva a prenderli e portarli nelle abitazioni. Come sempre il suo abete, quello per la sua famiglia, era l'ultimo che portava. Venne la vigilia e sul far della sera arrivò con l'albero, era grande e bello, con le sue radici e la sua gioia naturale che brillava in ogni ago. Ma lui era stanchissimo, esausto da un lungo mese di lavoro; dopo averlo posto nell'angolo della sua piccola stanza, si addormentò davanti al camino. Il piccolo bambino, preoccupato per lui, decise di non svegliarlo e di attendere lì ,vicino al suo papà stanco, l'arrivo di Babbo Natale, però pensava tra sé e sé "chissà .. porterà ugualmente i doni, anche se l'albero non è addobbato?" Aveva solo pochi disegnini fatti in quei giorni felici, ma solitari, e vi appese quelli, poi si addormentò sul divanetto. Nel camino languivano lentamente piccole fiammelle che danzavano allegre, e pian piano stanche anch'esse, si avviavano verso il cielo stellato, infilando una ad una il camino come fosse una strada verso il paradiso. Fuori, nella neve, gli animaletti del bosco ed io eravamo un pochino preoccupati per quel bambino, anche noi ci domandavamo: "chissà .. Babbo Natale verrà ugualmente anche se l'albero non è addobbato ?" Decidemmo così, di far del nostro meglio, in segreto per adornarlo, ci riunimmo nella radura della quercia, presso la casa degli scoiattoli, i quali avevano preparato una tavolata con le nocciole dei pensieri. Tutta la notte discutemmo su cosa usare per addobbare l'albero, chi diceva il muschio, chi le fragole, chi le ghiande, insomma vi era una accesa discussione. Era quasi l'alba e come in ogni riunione affollata, non avevamo ancora deciso nulla. Iniziò a piovere lentamente, una pioggerellina fine di goccioline trasparenti, e comprendemmo lì per lì cosa usare. Ognuno di noi corse al più vicino filo d'erba, e con cura, raccolse una goccia, vi soffiò dentro lentamente sino a farla diventare una pallina, poi vi entrò e rimase lì un attimo, lasciando di sè l'immagine e l'amore che provava per il piccolo amico. Di corsa gli uccellini presero con il becco le palline ed infilandosi nel camino, le portarono sull'albero. Il tempo, mutevole come sempre nelle nottate invernali, volse la pioggia in neve, le topine del bosco presero a tessere quei fiocchi argentati e soffici, che scendevano dal cielo, in tanti festoni lunghi lunghi. Con quelli, avremmo completato la nostra opera in attesa dell'arrivo di Babbo Natale. Tutti in fila, i mariti topini, poi, entrarono dalla cantina, silenziosamente giunsero sino alla sala, ove troneggiava l'albero e lo incoronarono con quelle allegre corone abilmente confezionate dalle loro mogli. Rimaneva solo una cosa da fare …ora…. Volevamo bene a quel bambino e ci avrebbe fatto piacere donargli qualcosa, ma poveri com'eravamo, non avremmo pututo competere con i ricchi doni di Babbo Natale. Ci armammo di umiltà, e partimmo silenziosamente in fila indiana per la casetta di legno. Il sole stava sorgendo allegro e radioso nella sua sciarpa nuova, dono della sua amica luna. Arrivammo che ancora dormivano tutti , vedendo che Babbo Natale aveva gradito l'albero, e riempito il pavimento di regali, posammo anche noi i nostri : L'orsetto posò un abbraccio caldo come la sua pelliccia Il daino posò uno sguardo tenero Lo scoiattolo posò un sorriso vivace Il lupo posò la forza per vivere un altro anno La marmotta posò un sogno felice La talpa posò uno sguardo gentile Il falco posò una piuma guida per volare Ed io ? Io posai una fiammella da custodire nel cuore per scaldare le giornate fredde e solitarie. Al risveglio quale fu la sorpresa del bambino, nel vedere quanti doni aveva ricevuto, li scartò tutti gridando di gioia ad ogni fiocco sciolto. Poi, felice, corse fuori nella neve, venne nella radura , e ci abbracciò uno ad uno . Allegro pensò, che il più bel dono di Natale erano proprio i suoi cari amici.

DISEGNI DI NATALE DA COLORARE : UNISCI I PUNTINI

domenica 1 dicembre 2013 Nessun commento

I RACCONTI DI NATALE: LEV TOLSTOJ : IL NATALE DI MARTIN


Tratta dal libro "LA CASA DI MARTIN" di Tolstoj, propongo l'ascolto questo racconto natalizio ispirato alla tradizione cattolica.

 "IL NATALE DI MARTIN"


Ascolta il racconto





LEGGI IL TESTO: 
 In una certa città viveva un ciabattino, di nome Martin Avdeic. Lavorava in una stanzetta in un seminterrato, con una finestra che guardava sulla strada. Da questa poteva vedere soltanto i piedi delle persone che passavano, ma ne riconosceva molte dalle scarpe, che aveva riparato lui stesso. Aveva sempre molto da fare, perché lavorava bene, usava materiali di buona qualità e per di più non si faceva pagare troppo.
Anni prima, gli erano morti la moglie e i figli e Martin si era disperato al punto di rimproverare Dio. Poi un giorno, un vecchio del suo villaggio natale, che era diventato un pellegrino e aveva fama di santo, andò a trovarlo. E Martin gli aprì il suo cuore.
- Non ho più desiderio di vivere - gli confessò. - Non ho più speranza.
Il vegliardo rispose: « La tua disperazione è dovuta al fatto che vuoi vivere solo per la tua felicità. Leggi il Vangelo e saprai come il Signore vorrebbe che tu vivessi.
Martin si comprò una Bibbia. In un primo tempo aveva deciso di leggerla soltanto nei giorni di festa ma, una volta cominciata la lettura, se ne sentì talmente rincuorato che la lesse ogni giorno.
E cosi accadde che una sera, nel Vangelo di Luca, Martin arrivò al brano in cui un ricco fariseo invitò il Signore in casa sua. Una donna, che pure era una peccatrice, venne a ungere i piedi del Signore e a lavarli con le sue lacrime. Il Signore disse al fariseo: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e non mi hai dato acqua per i piedi. Questa invece con le lacrime ha lavato i miei piedi e con i suoi capelli li ha asciugati... Non hai unto con olio il mio capo, questa invece, con unguento profumato ha unto i miei piedi.
Martin rifletté. Doveva essere come me quel fariseo. Se il Signore venisse da me, dovrei comportarmi cosi? Poi posò il capo sulle braccia e si addormentò.
All'improvviso udì una voce e si svegliò di soprassalto. Non c'era nessuno. Ma senti distintamente queste parole: - Martin! Guarda fuori in strada domani, perché io verrò.
L'indomani mattina Martin si alzò prima dell'alba, accese il fuoco e preparò la zuppa di cavoli e la farinata di avena. Poi si mise il grembiule e si sedette a lavorare accanto alla finestra. Ma ripensava alla voce udita la notte precedente e così, più che lavorare, continuava a guardare in strada. Ogni volta che vedeva passare qualcuno con scarpe che non conosceva, sollevava lo sguardo per vedergli il viso. Passò un facchino, poi un acquaiolo. E poi un vecchio di nome Stepanic, che lavorava per un commerciante del quartiere, cominciò a spalare la neve davanti alla finestra di Martin che lo vide e continuò il suo lavoro.
Dopo aver dato una dozzina di punti, guardò fuori di nuovo. Stepanic aveva appoggiato la pala al muro e stava o riposando o tentando di riscaldarsi. Martin usci sulla soglia e gli fece un cenno. - Entra· disse - vieni a scaldarti. Devi avere un gran freddo.
- Che Dio ti benedica!-  rispose Stepanic. Entrò, scuotendosi di dosso la neve e si strofinò ben bene le scarpe al punto che barcollò e per poco non cadde.
- Non è niente - gli disse Martin. - Siediti e prendi un po' di tè.
Riempi due boccali e ne porse uno all'ospite. Stepanic bevve d'un fiato. Era chiaro che ne avrebbe gradito un altro po'. Martin gli riempi di nuovo il bicchiere. Mentre bevevano, Martin continuava a guardar fuori della finestra.
- Stai aspettando qualcuno? - gli chiese il visitatore.
- Ieri sera-  rispose Martin - stavo leggendo di quando Cristo andò in casa di un fariseo che non lo accolse coi dovuti onori. Supponi che mi succeda qualcosa di simile. Cosa non farei per accoglierlo! Poi, mentre sonnecchiavo, ho udito qualcuno mormorare: "Guarda in strada domani, perché io verrò".
Mentre Stepanic ascoltava, le lacrime gli rigavano le guance. - Grazie, Martin Avdeic. Mi hai dato conforto per l'anima e per il corpo.
Stepanic se ne andò e Martin si sedette a cucire uno stivale. Mentre guardava fuori della finestra, una donna con scarpe da contadina passò di lì e si fermò accanto al muro. Martin vide che era vestita miseramente e aveva un bambino fra le braccia. Volgendo la schiena al vento, tentava di riparare il piccolo coi propri indumenti, pur avendo indosso solo una logora veste estiva. Martin uscì e la invitò a entrare. Una volta in casa, le offrì un po' di pane e della zuppa. - Mangia, mia cara, e riscaldati -  le disse.
Mangiando, la donna gli disse chi era: -  Sono la moglie di un soldato. Hanno mandato mio marito lontano otto mesi fa e non ne ho saputo più nulla. Non sono riuscita a trovare lavoro e ho dovuto vendere tutto quel che avevo per mangiare. Ieri ho portato al monte dei pegni il mio ultimo scialle.
Martin andò a prendere un vecchio mantello. - Ecco - disse. -  È un po' liso ma basterà per avvolgere il piccolo.
La donna, prendendolo, scoppiò in lacrime. - Che il Signore ti benedica.
-  Prendi - disse Martin porgendole del denaro per disimpegnare lo scialle. Poi l’accompagnò alla porta.
Martin tornò a sedersi e a lavorare. Ogni volta che un'ombra cadeva sulla finestra, sollevava lo sguardo per vedere chi passava. Dopo un po', vide una donna che vendeva mete da un paniere. Sulla schiena portava un sacco pesante che voleva spostare da una spalla all'altra. Mentre posava il paniere su un paracarro, un ragazzo con un berretto sdrucito passò di corsa, prese una mela e cercò di svignarsela. Ma la vecchia lo afferrò per i capelli. Il ragazzo si mise a strillare e la donna a sgridarlo aspramente.
Martin corse fuori. La donna minacciava di portare il ragazzo alla polizia. - Lascialo andare, nonnina - disse Martin. - Perdonalo, per amor di Cristo.
La vecchia lasciò il ragazzo. - Chiedi perdono alla nonnina - gli ingiunse allora Martin.
Il ragazzo si mise a piangere e a scusarsi. Martin prese una mela dal paniere e la diede al ragazzo dicendo: - Te la pagherò io, nonnina.
- Questo mascalzoncello meriterebbe di essere frustato - disse la vecchia.
- Oh, nonnina - fece Martin - se lui dovesse essere frustato per aver rubato una mela, cosa si dovrebbe fare a noi per tutti i nostri peccati? Dio ci comanda di perdonare, altrimenti non saremo perdonati. E dobbiamo perdonare soprattutto a un giovane sconsiderato.
- Sarà anche vero - disse la vecchia - ma stanno diventando terribilmente viziati.
Mentre stava per rimettersi il sacco sulla schiena, il ragazzo sì fece avanti. - Lascia che te lo porti io, nonna. Faccio la tua stessa strada.
La donna allora mise il sacco sulle spalle del ragazzo e si allontanarono insieme.
Martin tornò a lavorare. Ma si era fatto buio e non riusciva più a infilare l'ago nei buchi del cuoio. Raccolse i suoi arnesi, spazzò via i ritagli di pelle dal pavimento e posò una lampada sul tavolo. Poi prese la Bibbia dallo scaffale.
Voleva aprire il libro alla pagina che aveva segnato, ma si apri invece in un altro punto. Poi, udendo dei passi, Martin si voltò. Una voce gli sussurrò all'orecchio: - Martin, non mi riconosci?
- Chi sei? - chiese Martin.
- Sono io - disse la voce. E da un angolo buio della stanza uscì Stepanic, che sorrise e poi svanì come una nuvola.
- Sono io - disse di nuovo la voce. E apparve la donna col bambino in braccio. Sorrise. Anche il piccolo rise. Poi scomparvero.
- Sono io - ancora una volta la voce. La vecchia e il ragazzo con la mela apparvero a loro volta, sorrisero e poi svanirono.
Martin si sentiva leggero e felice. Prese a leggere il Vangelo là dove si era aperto il libro. In cima alla pagina lesse: Ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi dissetaste, fui forestiero e mi accoglieste. In fondo alla pagina lesse: Quanto avete fatto a uno dei più piccoli dei miei fratelli, l’avete fatto a me.
Così Martin comprese che il Salvatore era davvero venuto da lui quel giorno e che lui aveva saputo accoglierlo.

RECENSIONE: ORIGAMI KIDS. REALIZZARE ORIGAMI STUPENDI CON SPIEGAZIONI E VIDEO PASSO PASSO

sabato 16 novembre 2013 Nessun commento
ORIGAMI KIDS E' UN SITO PER REALIZZARE OGGETTI IN CARTA.
IN PARTICOLARE AEREI E BARCHE DI DIVERSI MODELLI
 

Potete  scegliere la categoria preferita nel menu' laterale a destra.

  
Scelta la categoria, potrete vedere tutti i modelli diisponibili per quella categoria.
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GIOCO DA TAVOLO DA STAMPARE PER RIPASSARE LE SILLABE CON LE LETTERE M- L- N

venerdì 15 novembre 2013 2 commenti
Per far ripassare le sillabe MA - ME - MI - MO - MU , LA - LE - LI - LO - LU e NA - NE - NI - NO- NU, ho pensato di realizzare questo gioco da tavolo. Per giocare occorrono un dado e uno "spinner" che potrete scaricare sempre sotto.
E' sufficiente stampare i due files che troverete sotto le anteprime.

Anteprima del tabellone     
ANTEPRIMA DELLO SPINNER

REGOLE:
1) Tira il dado e muoviti di tante caselle quanto il punteggio ottenuto.

2) Se finisci su una carta con la sillaba, hai 5 secondi per dire una parola che la contiene per non saltare il turno.

3) Se capiti sulla casella “Spinner” gira la ruota e vinci il premio corrispondente. Se capiti sullo smile rubi un oggetto all’avversario. Se capiti sul diavoletto  non vinci nulla

4) Per vincere devi arrivare alla fine coi tre oggetti

5) Se arrivi alla fine senza avere i tre oggetti dovrai ripercorrere man mano il tabellone all’indietro fino a che non li avrai accumulati tutti

Ho comprato i tre oggetti da vincere: AUTOMOBILE, GEMMA e OMINO e la freccia da usare per lo spinner 
(spinner. Su internet si trovano modelli da ritagliare e incollare su cartoncino)
sul sito Internet "PRINT AND PLAY" ma e' possibile chiaramente utilizzare oggetti di diverso tipo. Basta realizzare uno spinner nuovo con i vari template che si trovano su Internet. 

SCARICA MODELLO

SCARICA MODELLO SPINNER

 

Quadri famosi da colorare: celebri dipinti dei piu' grandi artisti da stampare e colorare (BOTTICELLI, LEONARDO, RAFFAELLO, FRIDA KAHLO, MONET. MANET,DEGAS,DURER,

mercoledì 6 novembre 2013 6 commenti

BOTTICELLI LA NASCITA DELLA VENERE da colorare

CEZANNE IL VASO BLU da colorare
SALVADOR DALI' . LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA da colorare
DEGAS - LA LEZIONE DI DANZA da colorare
DIEGO RIVERA - FLOWER DAY da colorare
DURER - MADONNA CON IRIS da colorare
EL GRECO - VEDUTA DI TOLEDO da colorare
FRAGONARD - LA GIOVANE LETTRICE da colorare
FRIDA KAHLO - AUTORITRATTO CON SCIMMIA da colorare
GAUGUIN - QUANDO TI SPOSI da colorare
GLACKENS - CHEZ MOUQUIN da colorare
GRANT - AMERICAN GOTHIC da colorare
HOPPER - STANZA D'HOTEL da colorare
AUGUST KLIMT - IL BACIO da colorare
LEONARDO DA VINCI - LA GIOCONDA da colorare
MAGRITTE - IL FALSO SPECCHIO da colorare
MANET - IL BAR  DELLE FOLIES BERGER da colorare
MATISSE - ARMONIA IN ROSSO da colorare
MICHELANGELO - L'ORACOLO DI DELFI da colorare
MIRO' PERSONE E CANI PRIMA DEL SOLE da colorare
MODIGLIANI . DONNA CON VENTAGLIO da colorare
MONDRIAN - BROADWAY BOOGIE WOOGIE da colorare
MONET I GIRASOLI da colorare
Sono di Monet non di Van Gogh!

MUNCH - L'URLO da colorare